Finalità generale
Conservare il Lupo in Italia, riducendo l’impatto del randagismo canino è la finalità generale del progetto M.I.R.CO-Lupo (l’acronimo M.I.R.CO sta per: Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia), cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma LIFE. Il progetto coinvolge 5 partner: Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Il Corpo Forestale dello Stato, la società Carsa Edizioni e Comunicazione di Pescara e l’ associazione non profit Istituto di Ecologia Applicata di Roma. Il progetto è iniziato il 1/01/2015 e terminerà il 31/3/2020.
Scopo e obiettivi specifici del progetto LIFE M.I.R.CO-Lupo
L’ibridazione antropogenica rappresenta una grave minaccia per la conservazione del lupo. Il progetto LIFE M.I.R.CO-Lupo si propone di assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo sulla perdita dell’identità genetica della specie dovuta al fenomeno dell’ibridazione con il cane attraverso la neutralizzazione del potenziale riproduttivo degli individui ibridi lupo-cane e dei cani vaganti eventualmente presenti nell’area di progetto.
Il progetto si propone di:
- sviluppare una definizione operativa di ibrido lupo-cane;
- produrre stime inerenti la prevalenza del fenomeno dell’ibridazione a livello locale;
- monitorare il fenomeno a monte e a valle degli interventi gestionali;sviluppare un processo decisionale partecipato e condiviso sulla gestione degli ibridi;
- fornire alle amministrazioni competenti informazioni chiare ed univoche;
- verificare l’efficacia e la sostenibilità degli interventi di cattura e sterilizzazione degli ibridi;
- sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica.
È tuttavia fondamentale considerare il fatto che l’ibridazione tra lupo e cane rappresenta un fenomeno che deve essere affrontato gestionalmente su una scala geografica adeguata alla specie in questione, in particolare alla sua capacità di dispersione su lunghe distanze. Rimuovere individui ibridi all’interno di una determinata zona può non avere effetto nel medio e lungo periodo se aree limitrofe ospitano altri individui ibridi potenzialmente in grado di ricolonizzare l’area in questione. Essendo il progetto M.I.R.CO-Lupo realizzato all’interno di due parchi nazionali, circondati da ambiti provinciali e regionali nei quali sono state rilevate diverse unità territoriali di lupo con presenza di individui ibridi, questo problema viene affrontato in base a una logica che vede tre approcci tra loro complementari:
- la neutralizzazione locale del potenziale riproduttivo degli ibridi secondo procedure che non comportano la creazione di iati territoriali;
- la sperimentazione di strategie gestionali utili a contrastare il fenomeno, in particolare valutandone funzionalità, applicabilità e sostenibilità economica e sociale, individuandole come ‘buone pratiche’ da essere esportate altrove e su area più vasta;
- la valutazione della sostenibilità nel lungo periodo, a livello di singola area protetta, della strategia messa a punto per il controllo del fenomeno.