Nell’ambito del progetto si sono istituiti due tavoli consultivi per condividere gli indirizzi gestionali e i punti di vista dei diversi gruppi di interesse presenti sul territorio delle due aree di progetto. Si sono svolti 11 incontri: 5 nel PNATE e 6 nel PNGSL, i primi 4 per ciascuna area in presenza di un facilitatore professionista, Davide Tamagnini, con cui si è condiviso un percorso strutturato e che ha portato alla produzione di due documenti condivisi, uno per ciascuna area, sulla gestione del randagismo.
Azione A3 – Banca dati sull’ibridazione
Il fenomeno dell’ibridazione è una minaccia pressante alla conservazione del lupo. Benché si abbiano informazioni sulla presenza di eventi di ibridazione a livello locale e attraverso studi ad ampia scala con tempistiche e modalità diverse, non è ad oggi disponibile uno strumento che possa fornire una visione d’insieme. La banca dati nazionale sull’ibridazione ha l’obiettivo di fornire uno strumento per la visualizzazione dei siti in cui è stata rilevata la presenza di ibridi sul territorio nazionale, corredata, quando disponibile, da documentazione fotografica e/o dal referto genetico associato all’animale a. La Banca Dati verrà utilizzata da ISPRA per la rappresentazione dei risultati scaturiti dal monitoraggio nazionale del lupo che si svolgerà nel 2020-2021.
Azione A4 – Indagine ex ante per la stima del fenomeno dell’ibridazione
L’azione ha previsto la raccolta di campioni biologici da sottoporre ad analisi genetiche, insieme alla apposizione di fototrappole per documentare eventuale presenza di individui con caratteri fenotipici anomali. Nel PNGSL è stata stimata la presenza di un minimo di 16 nuclei riproduttivi, 5 dei quali con presenza di individui ibridi in località Castel del Monte e Assergi-Filetto e Crognaleto. Nel PNATE si è stimata la presenza di almeno 12 branchi di lupi, dei quali 5 con presenza di individui ibridi nelle zone Orecchiella, Campastrino, Gazzano, Cerreto e Saccaggio. I risultati indicano una presenza del 29% degli individui genotipizzati come ibridi nel PNATE e 10% dal PNGSL.
Azione A5 – Valutazione ex ante del rischio sanitario
Abbiamo svolto le attività in stretta collaborazione con gli allevatori presenti sul territorio, che spesso non riescono a sottoporre i loro cani alle profilassi previste per legge. Le analisi preliminari dei campioni prelevati hanno riportato una presenza di cimurro e parvovirus superiore alle altre patologie. In occasione dei sopralluoghi sono stati regolarmente iscritti all’anagrafe canina oltre 150 cani.
Azione A6 – Indagine ex ante sulle opinioni, da parte della popolazione, su randagismo canino e ibridazione
Prima di procedere con la campagna informativa per sensibilizzare le comunità locali sul tema del vagantismo canino e sull’impatto che questo potrebbe avere sulla conservazione del lupo, abbiamo proceduto a svolgere delle indagini per valutare quale fosse il grado di conoscenza e di percezione sul tema. E’ stata condotta un’analisi quantitativa con interviste telefoniche, coinvolgendo un campione di 1,015 persone a livello locale e 186 interviste faccia a faccia (analisi qualitativa) a gruppi selezionati, quali gli attori istituzionali, gli allevatori, i cacciatori e le associazioni ambientaliste. I risultati riportano una scarsissima conoscenza del fenomeno dell’ibridazione (solo il 13% degli intervistati sapeva della loro esistenza) e comunque gli ibridi sono percepiti come più pericolosi dei lupi.
Randagismo canino e conservazione del lupo. Risultati dell’analisi delle dinamiche attoriali nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano (PNATE) e nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (PNGSML)
Azione A7 – Corsi di formazione per attività antiveleno
Con l’occasione della istituzione di una squadra cinofila antiveleno presso il PNATE, seguendo l’esempio delle squadre istituite nel PNGSL e altrove nell’ambito del progetto LIFE PLUTO, si sono svolte attività formative altamente tecniche, rivolte al personale dei Carabinieri Forestali provenienti non solo dalle aree di progetto.
Azione C1 – Cattura, sterilizzazione e rilascio in natura degli ibridi
Le attività di cattura sono state particolarmente impegnative, ed hanno richiesto sempre una fase esplorativa per l’individuazione delle aree in cui si stimava poter raggiungere l’obiettivo di cattura degli ibridi con maggiore probabilità. Le aree sono state sottoposte a monitoraggio intensivo con fototrappole, e poi le sessioni di cattura sono state attivate sempre in presenza di veterinari specializzati e sistemi di allarme che potessero assicurare il minor livello di stress possibile per gli animali catturati. In tutti casi (eccetto una cucciolata nel PNGSL) gli individui catturati sono stati dotati di radio-collari per poterne seguire gli spostamenti ed analizzare il loro comportamento (vedi Azione D2). Abbiamo catturato e sterilizzato 12 ibridi (6 nel PNGSL e 6 nel PNATE), rilasciati con radiocollare. E’ stata recuperata una cucciolata di 10 nel PNGSL, trasferiti nella riserva naturale di Penne. Sono stati anche seguiti con radiocollare 12 individui catturati e risultati essere lupi dalle analisi genetiche (4 nel PNGSL e 8 nel PNATE).
Azione C2 – Trattamento cani vaganti
In seguito ai risultati ottenuti con l’azione A5, abbiamo provveduto a vaccinare e trattare con profilassi antiparassitarie circa 500 cani di proprietà, mentre sono stati rimossi dai territori di progetto 33 cani vaganti, spesso in collaborazione con associazioni di volontariato locale, come Aiutappennin, e seguendo le procedure previste dalla legge vigente. Abbiamo fornito supporto ai proprietari locali iscrivendo all’anagrafe canina oltre 700 cani.
Azione C3 – Attività anti veleno
La squadra cinofila antiveleno è stata istituita con 2 cani altamente specializzati, provenienti da un centro di addestramento in Andalusia. Alma e Loba, così si chiamano le due agenti, hanno formato la squadra con i conduttori e hanno svolto oltre 100 ispezioni dal giorno in cui hanno cominciato il loro servizio.
Azione C4 – Attività di comunicazione
Le attività di comunicazione sono state articolate ed integrate, per fornire informazioni a diversi livelli: Un sito dedicato frequentato da oltre 50.000 utenti, una App innovativa di avvistamento ibridi “Mappa il randagio”, n. 2.500 depliant sulla descrizione generale del progetto; n. 3.000 opuscoli dedicati al concorso nelle scuole; n. 3.000 opuscoli dedicati a randagismo, ibridi e vaganti; n. 3.000 opuscoli dedicati al tema specifico dell’Ibridazione e stampati in stone paper (ossia una carta ricavata dalle polveri della roccia, innovazione dell’economia circolare); manifesti e roll-up utilizzati per eventi e manifestazioni e una campagna social che ha consentito alla pagina facebook del progetto di superare i 35.000 mi piace. Guarda nell’area COMUNICAZIONE e scarica i nostri prodotti! Segui i nostri profili social, in particolare Facebook e Twitter.
Azioni C5 e C6 – Recinto per captivazione temporanea degli ibridi
Al fine di garantire un adeguato trattamento agli individui catturati in attesa dell’esito delle analisi genetiche, sono state predisposte due aree altamente specializzate, che potessero permettere una permanenza breve ma serena e la ricattura facile per la successiva rimessa in libertà (previa sterilizzazione in caso si trattasse di ibridi). Le due strutture sono state costruite presso la Riserva Naturale dell’Orecchiella e presso il PNGSL.
Azione D1 – Valutazione dell’impatto socio-economico del progetto
Il progetto ha avuto un impatto positivo nelle aree di progetto, non solo dal punto di vista tecnico per l’acquisizione di informazioni e capacità di gestione degli ibridi. Il modello di gestione sperimentato potrebbe essere preso di esempio ed esportato in altri contesti territoriali. La rimozione di cani vaganti dal territorio ha permesso la riduzione del rischio sanitario per fauna domestica e selvatica e l’iscrizione all’anagrafe canina ha permesso la regolarizzazione di un gran numero di proprietari di cani che non avrebbero avuto altra occasione per regolarizzarsi. Leggi il report redatto dalla società DISAMIS.
Azione D2 – Indagine ex post per la stima del fenomeno dell’ibridazione e monitoraggio degli ibridi catturati
In seguito alle attività di cattura abbiamo valutato come fosse variata la percentuale di campioni ibridi sui territori di progetto. La raccolta degli escrementi si è svolta per tutto il 2019 ed i risultati delle analisi riportano il 25% degli individui genotipizzati come ibridi nel PNATE e il 14% nel PNGSL. Il monitoraggio radiotelemetrico degli individui rilasciati con collare GPS ha permesso di raccogliere informazioni inedite, che rivelano la frequentazione, da parte di lupi e ibridi, di aree legate ad attività antropiche, spesso legate alla presenza di scarti alimentari accessibili.
Azione D3 – Valutazione ex post del rischio sanitario
In seguito agli interventi svolti durante l’azione C2, abbiamo provveduto a verificare quanti cani fossero ancora presenti sul territorio non dotati di libretti vaccinali e non iscritti all’anagrafe canina. La situazione è apparsa nettamente migliorata rispetto all’inizio del progetto, con una diminuzione drastica degli interventi di profilassi necessari.
Azione D4 – Indagine ex post sulle opinioni, da parte della popolazione, sul randagismo canino e ibridazione
Come per l’azione A6, anche per valutare se lo stato delle conoscenze sul tema fosse variato in seguito allo svolgimento delle azioni di progetto, sono state condotte una indagine quantitativa attraverso interviste telefoniche a 1015 persone ed una indagine qualitativa con interviste a 182 persone. I risultati hanno riportato la percezione di un calo di presenze di cani randagi nelle due aree di progetto. È stata inoltre rilevata una maggiore conoscenza del fenomeno della ibridazione e di come questa sia connessa con la presenza di cani vaganti nel territorio.
Azione D5 – Valutazione ex post della presenza dei cani vaganti
La presenza di cani vaganti nei territori di progetto è stata monitorata attraverso l’uso delle fototrappole, apposte in modalità sistematica e opportunistica. In entrambe le aree di progetto la frequenza delle immagini registrate di cani vaganti è diminuito del 50% rispetto all’inizio del progetto. Guarda le mappe di distribuzione e leggi i brevi report.
Azione E1 – Programma di educazione nelle scuole
I Carabinieri Forestali hanno svolto attività di educazione ambientale nelle scuole dei comuni dei due Parchi Nazionali, sensibilizzando i ragazzi sulla tematica del vagantismo canino e la minaccia che può rappresentare per il lupo. Abbiamo sviluppato un gioco da tavolo ed un kit educativo (stampato in n. 200 pezzi, co-progettato con le scuole ognuno dei quali contenente: n. 1 Manuale, n. 1 Opuscolo, n. 4 Mazzi di carte; n. 2 Giochi con tabellone, pedine e dadi). Scaricali nella nostra area dedicata al Kit Didattico.
Azione E3 – Layman’s Report
Oltre ai report tecnici per le azioni che abbiamo svolto, qui puoi trovare un rapporto divulgativo. Tratta di un Layman’s report in italiano e inglese, all’interno del quale sono stati descritti nel dettaglio azioni e risultati raggiunti, scaricabile dal sito e anche stampato in n. 500 copie.
Azione E4 – Convegno finale
Negli ultimi mesi di progetti abbiamo affrontato l’emergenza imposta dal virus COVID-19. Avevamo previsto la celebrazione di un convegno conclusivo per presentare al pubblico i risultati raggiunti, ma quando era tutto pronto il 28 febbraio 2020, eravamo già in tempi di pandemia, e non abbiamo potuto tenere l’incontro. Abbiamo però organizzato un webinar il 21 Settembre 2020, a cui hanno partecipato oltre 300 persone.
Azione F4 – Piano di conservazione POST LIFE
Alcune delle attività svolte saranno continuate, con intensità diversa, ma con le stesse modalità. Il nostro impegno continua per contrastare la minaccia dell’ibridazione! Leggi il nostro piano di attività per i prossimi 5 anni.